Le strutture sportive devono avere un defibrillatore ben segnalato e ben riconoscibile. Ogni società sportiva sia in fase di allenamenti che in fase di partite deve garantire la presenza di una persona abilitata all’uso dello strumento. BRIANZA PER IL CUORE per
il 15° anno consecutivo si occupa di arresto cardiaco improvviso
con particolare attenzione all’ambiente sportivo, anche alla luce dell’approvazione
in senato del
decreto legge Balduzzi
del 150/2012
(20 luglio 2013).
Gli obiettivi del progetto
Campagna di sensibilizzazione
e coinvolgimento in una semplice
raccolta fondi allo scopo di:
• incrementare quanto più possibile il numero
di defibrillatori nelle strutture
sportive agonistiche e non agonistiche
• insegnare le manovre di rianimazione cardio-polmonare (RCP) e l'utilizzo del defibrillatore, attraverso corsi BLS-D (Basic
Life Support-Defibrillation), tenuti da
Istruttori del Centro Formazione BRIANZA
PER IL CUORE, certificato 118/areu, a coloro
che operano nello sport.
Cosa possiamo fare
Brianza per il Cuore auspica qualche aiuto
comunale o provinciale ma soprattutto
l’aiuto di tutti i cittadini, che contribuendo
personalmente con un minimo impegno,
possono rendere il luogo sportivo
che frequentano più sicuro e protetto.
Tutte le strutture sportive di Monza e Provincia
devono avere un defibrillatore ben
segnalato, ben in vista e ben riconoscibile
da atleti, massaggiatori, allenatori e spettatori
e il maggior numero di persone abilitate
all’utilizzo. Questa è la sfida che
Brianza per il Cuore lancia in collaborazione
con Iredeem.
Come dare vita a
SPORT CARDIOPROTETTO
Coinvolgere tutti coloro che frequentano
gli impianti sportivi (basterebbe un contributo
minimo di 2 euro a persona) per
avere:
• un defibrillatore
• un adeguato posizionamento
• la cartellonistica
• personale addestrato
• elettrodi pediatrici
• garanzia per 8 anni.
Approfondimento
Esiste un
rischio Sport?
Non è lo sport di per
sé a rappresentare
un rischio di morte
improvvisa. Non esiste
una morte da
sforzo in cuore sano.
Il problema è che lo
sport smaschera una
cardiopatia latente;
è la combinazione
fra quest’ultima e lo
sforzo che scatena in
alcuni casi una aritmia
fatale. Lo sport
comporta un rischio
in soggetti portatori
di cardiopatie occulte.
Nel 1982 è stata introdotta in Italia
una legge di tutela per il rischio nello
sport, che impone una visita obbligatoria
annuale di idoneità. È efficace il sistema
introdotto in Italia per identificare
i soggetti a rischio e prevenire la morte
improvvisa? Sicuramente sì, riduce l’incidenza
di morte improvvisa nei pazienti
sottoposti a screening, ma
ancora non è un evento evitabile e prevedibile.
L’arresto cardiaco può colpire in modo
improvviso anche atleti di grandissimo
valore, con grande clamore e apprensione
nei mass-media.
Gli eventi che hanno scosso il mondo
dello sport e l’opinione pubblica: la
morte del pallavolista Vigor Bovolenta
(37 anni) e del calciatore
Piermario
Morosini (26 anni), il
nuotatore Alexander
Dale Oen e la pallavolista
Veronica
Gomez.
Esiste un
rischio non
prevenzione!
Vi sono malattie che
sfuggono allo screening
di idoneità sportiva.
Anche un cuore
sano a volte a causa
di un colpo al torace
può andare in arresto
cardiaco.
Per questo serve il
defibrillatore a bordo
campo, nelle palestre,
negli impianti sportivi
agonistici e non agonistici.
Ricordiamo
che un defibrillatore
può salvare una vita.
Le evidenze scientifiche e aneddotiche
dimostrano che l’unico modo per riprendere
un cuore in arresto cardiaco è intervenire
entro 5 minuti, in attesa dei
soccorsi, con le manovre di rianimazione
cardiopolmonare e con lo strumento
salvavita.
Non bisogna essere medici o infermieri
per salvare una vita.
Lo dimostrano gli oltre 6000 volontari di
aziende private, comunità locali, uffici
pubblici, impianti sportivi, addestrati in
questi anni da Brianza per il Cuore.
Può causare danni l’uso
di un defibrillatore?
NON esiste alcun pericolo di causare
danno, il defibrillatore eroga la scarica
elettrica solo dopo avere fatto la diagnosi
di arresto cardiaco.
Non vi è alcuna responsabilità civile o
penale da parte di chi lo utilizza.
Il progetto
SPORT CARDIOPROTETTO
Alla luce dell’approvazione in senato
del decreto legge Balduzzi, con il decreto
del ministro della Salute, adottato
di concerto con il Ministro
delegato al turismo e allo sport, si dispongono
garanzie sanitarie mediante
l'obbligo di idonea certificazione medica,
linee guida per l'effettuazione di
controlli sanitari sui praticanti e per la
dotazione e l'impiego di defibrillatori semiautomatici
e di eventuali altri dispositivi
salvavita, da parte di società
sportive professionistiche e dilettantistiche.