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La donna e il fumo

E’ noto, ormai da tanti anni, che il fumo fa male sia agli uomini sia alle donne. Tuttavia, le donne che fumano hanno diversi motivi in più per prestare particolare attenzione ai danni causati dal fumo, anche in considerazione del loro ruolo familiare e sociale.

Secondo i recenti dati pubblicati dal Ministero della Salute, in Italia la mortalità e l’incidenza del carcinoma polmonare, una delle principali malattie correlate al fumo, sono in calo tra gli uomini, ma in aumento tra le donne, per le quali questa patologia ha superato il tumore allo stomaco, divenendo la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto.

In sintesi ecco elencati i principali problemi che possono peggiore la qualità di vita delle donne che fumano:

- Nelle fumatrici non vaccinate contro il papillomavirus umano il fumo è un co-fattore dell’evoluzione dell’infezione verso una lesione pre-cancerosa, contribuendo ad aumentare il rischio di sviluppare un tumore alla cervice uterina.

- La nicotina restringe i vasi sanguigni e quindi riduce il trasporto di sostanze nutritive alle ossa. Questo, nella menopausa, è un importante fattore di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi, con conseguente maggior rischio di fratture ossee.

 Le donne fumatrici soffrono di alterazioni del ciclo mestruale e in molti casi rischiano la menopausa anticipata e, in caso di assunzione di contraccettivi si espongono ad un aumentato rischio di trombosi venose, infarto miocardico e ictus.

- In caso di gravidanza il fumo riduce l’apporto di ossigeno al nascituro e riduce l’assunzione di sostanze nutrienti; aumenta il rischio di aborti spontanei o di nascite premature o di neonati con basso peso alla nascita.

Il fumo ha effetti negativi sulla produzione del latte e le sostanze dannose in esso contenute sono trasmesse al bambino con l’allattamento.

Recentemente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato che i figli di mamme fumatrici hanno un maggior di rischio di circa il 70% di contrarre, a causa del fumo passivo, infezioni delle basse vie respiratorie rispetto ai figli di non fumatrici.

Il fumo riduce anche l’ossigenazione della pelle e determina produzione producendo sostanze ossidanti che danneggiano le cellule cutanee. La pelle del viso appare rugosa e spenta, mentre le punte delle dita ed i denti ingialliscono.

Il fumo è il principale fattore di rischio per lo sviluppo di tumori o di alterazioni del cavo orale e di parodontiti, ossia infiammazioni della gengiva e del parodonto che causano la mobilità dei denti e la loro caduta precoce.

Secondo i "Risultati dell'Indagine sui Giovani e il Tabacco 2018, promossa dall’OMS e condotta in Italia dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), con il coordinamento del Ministero della Salute, si è evidenziato che a scuola fumano sigarette il 19,8% degli studenti di età compresa tra i 13 e i 15 anni. In particolare le ragazze sono fumatrici abituali di sigaretta tradizionale nel 24% dei casi, contro il 16% dei coetanei maschi, mentre utilizzano regolarmente la sigaretta elettronica il 22% dei maschi e il 13% delle femmine.

In occasione della “Giornata Mondiale senza Tabacco”, (Venerdì 31 maggio 2019), la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ha comunicato che nel 2018 si sono stimate in Italia oltre 41.500 nuove diagnosi di tumore, delle quali oltre il 30% nel genere femminile. La sopravvivenza a 5 anni dalla scoperta del tumore, è pari al 16%, condizionata negativamente dalla grande proporzione di pazienti diagnosticati in stadio avanzato. Un rischio che è ancora maggiore per il genere femminile, continua Garassino: “Il fumo ha sulle donne effetti ancora più negativi perché, oltre a fumare di più, fumano in modo diverso rispetto agli uomini, con un’inalazione più profonda, che può aumentare sia l’incidenza sia l’aggressività dei tipi di tumore ai polmoni da cui sono colpite”.  

 

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