Con un defibrillatore semiautomatico "DAE" a portata di mano e le giuste manovre la possibilità di superare la crisi è elevata.
Ogni anno in Italia 60.000 persone vengono colpite da arresto cardiaco, una ogni 8-9 minuti.
Oltre 40.000 non sopravvivono e di queste 26.000 muoiono prima di raggiungere l’ospedale, in più della metà dei casi per arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare.
Intervenire nei primi minuti con gli strumenti giusti può salvare la vita!
Si stima che il totale delle morti improvvise siano 1 ogni 1000 abitanti per anno: in una città come Monza quindi 120 all’anno, e nell’Area Brianza almeno 800 per anno. La possibilità di sopravvivenza senza esito neurologico si riduce del 10% per ogni minuto che passa dal “collasso”, ci sono quindi solo cinque minuti per non avere danni cerebrali.Quasi sempre l’arresto è dovuto a fibrillazione ventricolare, una aritmia che fulmina il cuore arrestandone l’azione di pompa del sangue. La fibrillazione può essere interrotta con uno shock elettrico erogato da un defibrillatore: ma perché la vittima abbia probabilità di rivivere occorre che l’intervento avvenga entro i primi cinque minuti. E’ questa la sfida, formare e dotare non solo le ambulanze ma anche “laici” del defibrillatore semi-automatico: una piccola macchina che riconosce la fibrillazione e, con la scarica elettrica, fa ripartire il cuore. La dotazione del defibrillatorealle forze dell’ordine, nei condomini e con l’aiuto di tanti laici addestrati e coordinati dal 118 Brianza si stima possa aumentare la sopravvivenza dal 2-5% al 25-30%.
"Dopo Monza Cardioprotetta ora lo scopo è proteggere anche i condomini - sottolinea Laura Colombo, Presidente di Brianza per il Cuore - i primi 5 minuti sono fondamentali per salvare la vita di una persona o evitare danni permanenti molto seri. Siamo lieti di questa iniziativa, e orgogliosi di aderire al progetto".
Il "Condominio Cardioprotetto”, garantirà una maggiore sicurezza per tutti