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ECMO (Extra Corporeal Membrane Oxygenation) per la Cardiochirurgia

Il progetto

Nelle strutture ospedaliere dove è presente una equipe cardiochirurgica, cardiologica e rianimatoria, malgrado lo shock cardiogeno postinfartuale conservi un elevato rischio di mortalità e morbilità, l'impiego di strategie terapeutiche routinariamente applicate nella pratica giornaliera ci consente di affrontare lo shock cardiogeno e le relative problematiche con il conseguimento di buoni successi; negli ospedali ove non è possibile l'azione combinata delle varie equipe, lo shock cardiogeno rappresenta un serio problema spesso difficile da gestire. 


L'utilizzo dei sistemi di circolazione extracorporea, in particolar modo l'ECMO (Extra-Corporeal Membrane Oxygenation), anche al “letto del paziente”, ha aperto nuovi orizzonti a quei pazienti con una patologia coronarica operabile in shock cardiogeno, in quanto offre la possibilità di salvezza mediante una stabilizzazione delle condizioni emodinamiche e quindi la possibilità di una tempestiva diagnostica e l’eventuale intervento di rivascolarizzazione tramite angioplastica o bypass aortocoronarico. 


A nostro parere, poter mettere a servizio delle strutture ospedaliere che ruotano attorno il 118 di Monza e Brianza ed anche oltre l'impiego dell'ECMO per una categoria selezionata di pazienti, rappresenterebbe un altro passo avanti nella lotta contro l'elevata mortalità dell'infarto e dello shock cardiogeno. Con l'aiuto anche dell'associazione Brianza per il Cuore, in una Consensus Conference tenutasi a Monza il 22 marzo 2007, si è portando avanti un “Progetto ECMO”, integrato e completato con consigli ed idee di altri "tecnici" del settore Cardiologico e Rianimatorio delle strutture ospedaliere di Monza e Brianza.


Prof. Giovanni Paolini

Direttore Dip. Cardio-Toraco-Vascolare A.O. San Gerardo Monza

I PASSI FATTI